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Immagine del redattoreFrancesca Simone

Vieste, la storia per narrarla ai presenti e tramandarla ai posteri.

Conoscere la storia della propria città è importante, per scoprire non solo chi siamo stati, ma anche per raccontarla ai posteri e farne apprezzare il suo valore. Vieste raccontata attraverso le testimonianze e i racconti dei cittadini, con il suo passato, la sua cultura e i suoi trascorsi. La storia di Vieste vede ognuno di noi protagonisti di un viaggio alla scoperta della nostra identità ed di ciò che ci rappresenta. Andiamo insieme a scoprire chi erano i nostri antenati.

Iniziamo a conoscere il passato dalla Preistoria.


Le origini di Vieste risalgono al Paleolitico, poiché sul territorio sono stati rilevati numerosi siti archeologici e reperti che attestano la presenza di popoli già in quel periodo.

La presenza dell’uomo è stata resa possibile per l’habitat ideale con clima mite, diverse sorgenti d’acqua potabile, un terreno fertile di frutta, una vasta selvaggina e pesci. Le zone più frequentate dall’uomo preistorico furono Vallecoppe, Campi, Costella, Puntalunga, Macchione, Passo dell’Arciprete e Sfinalicchio, documentata anche dalla presenza di numerosi necropoli in questi luoghi.

Miniera di selce

Il territorio di Vieste, sin dalla preistoria, era molto ricco di selce, questo ha permesso all’uomo di quel tempo, di realizzare numerosi attrezzi da lavoro, da caccia e da difesa. Infatti è stata ritrovata una vasta miniera di selce, talmente grande da definirla una delle sedi maggiori dell'Europa situata esattamente in località Defensola. Mentre resti di tombe risalenti all'età del ferro, sono ancora visibili in prossimità del Castello e sulla Punta di San Francesco, mentre il dolmen, situato in contrada Molinella è andato distrutto circa vent'anni fa.


Ma che origini ha il nome di Vieste?


Dea Estia

Tolomeo del II secolo a.C. identificò questa zona con il nome di Apenestre. Poiché era abitata dai Greci, il nome Apeneste significava per loro isolato-rifugio. Infatti i Greci, trascorrevano qui, lunghi inverni isolati e lontani dalle loro famiglie. Proprio questa nostalgia e lontananza dalla famiglia ha portato i Greci a stringersi intorno alla loro dea del focolare domestico dal nome “Estia”. La popolazione locale iniziò a venerare questa dea e successivamente anche i Romani, chiamandola Veste e questa zona Vesta, da qui nasce il nome Vieste.





Quanto fu importante, la posizione strategica di Vieste nelle sue conquiste?


Vieste, nel Medioevo fu molto contesa tra i Bizantini, Normanni, Longobardi, Veneziani e Arabi, perché la sua posizione sul Gargano era strategica dal punto di vista militare.

Ma solo sotto il dominio Bizantino è riuscita a prosperare, il governo di Costantinopoli é riuscito a garantire alla città una sicurezza sui traffici marittimi, anche se durò poco. Tutti volevano garantirsi il controllo di Vieste perché significava avere il controllo del traffico di merci di tutto l'Adriatico, quindi era spesso luogo di conflitti militari per la conquista.


Il Castello che domina la città: quali vicissitudini ha dovuto affrontare?


Intorno all’anno mille sotto il controllo dei Normanni, furono costruiti il Castello e la Cattedrale, che furono danneggiate durante l'incursione dei Veneziani. Vennero però, quasi immediatamente ricostruiti da Federico II di Svevia che amava questa città. Infatti si occupò dello sviluppo urbanistico e di rinforzare le difese del Castello rendendolo una vera e propria fortezza. La storia racconta che soggiornò nel Castello di Vieste il doge di Venezia, il Papa Alessandro III (per circa un mese) e Celestino V che cercava di fuggire dopo aver rinunciato al suo papato. Grazie alla sua posizione dominante sull’Adriatico, il Castello diventò un importante centro di difesa del Gargano. Nel 500 il Castello subì assalti diverse volte, tra quelli più importanti ricordiamo Acmet Pascià nel 1480 ed Dragut Rais nel 1554. Dopo i danni creati da questi pirati, fu ricostruito nel 1559 da Pedro Afan de Ribera che aggiunse l’artiglieria, le munizioni e le torri di avvistamento. A sud invece c'era una piccola torre e alcune abitazioni che però crollarono a seguito di un terremoto avvenuto nel 1646. Dal Castello si distendevano le mura di cinta, che erano intervallate dalle porte d'accesso e da robusti barbacani (struttura difensiva medioevale che serviva come protezione aggiuntiva rispetto al muro di cinta), i cui resti sono ben visibili ancora oggi.

Il Castello di Vieste è stato sempre abitato fin dal 1840 dalle truppe con la funzione di difendere la città. Sotto il regno d'Italia il Castello è stato danneggiato da colpi di cannone del cacciatorpediniere austriaco Lika nel 1951. Oggi è oggetto di numerosi interventi di restauro da parte della soprintendenza ai beni artistici e storici della Puglia.


Il Castello Ph L.P.


Assedi sanguinosi dei pirati che ancora oggi ricordiamo.


Chianca Amara

A causa della sua posizione, come altre città pugliesi, fu spesso esposta ad attacchi provenienti dal mare. Ricordiamo un devastante saccheggio dei Veneziani nel 1239. Ma tra quelli più pericolosi, furono i Turchi nel 1554 ad opera del pirata Dragut, che sbarcò a Vieste con 70 navi militari. Una volta ancorate ordinò di sparare 970 colpi di cannone contro il Castello e le mura della città. I Viestani riuscirono per 7 giorni a tenere lontani i Turchi, ma al settimo giorno riuscirono ad entrare ad opera di un traditore, che verrà poi impalato. Dragut dopo aver saccheggiato, fece prigionieri i cittadini più forti e uccise 5.000 persone tra anziani, bambini e donne, decapitandole sulla pietra oggi chiamata Chianca Amara (Pietra Amara).




Il sisma del 1441 e quello disastroso del 1646, causarono gravi danni e crolli diffusi per tutta la città. Questa sciagura portò nuovamente la città in una nuova sofferenza. Vieste diede un grosso contributo all'Unità d'Italia, anche se costò la perdita di moltissimi cittadini che credevano fortemente all’Unità d'Italia e dall'altra parte rimanevano fedeli al regno borbonico. Proprio nel 1861 ci fu uno scontro tra una spedizione di filoborbonici e cittadini impegnati alla realizzazione dell'Unità d'Italia che provocò la morte di numerosi cittadini onesti. Vieste è stata anche sede vescovile dalla fine del 900 e primi anni dell’800.


Verso il turismo e la fioritura


Fino ai primi anni del secondo dopoguerra Vieste aveva un'economia prevalentemente agricola. Ma negli anni ’60 iniziava ad affacciarsi il settore turistico; questo portò alla realizzazione delle prime strutture turistiche: villaggi, alberghi e residence. Negli anni ’80 si sviluppò il turismo di massa portando Vieste ad essere meta estiva per milioni di turisti ancora oggi.

F.S.

I primi turisti a Vieste


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